Flop dei supertickets in sanità: meno 17,5% per visite ed esami
Pubblicato da Dr.Antonio Ribezzo 10/5/2013 09:20:23
Come sostenuto in precedenza da numerosi esperti, l‘aumento dei ticket non dà i risultati sperati per le casse pubbliche.
La conferma viene dai numeri. Il ticket da dieci euro richiesto al cittadino che ha bisogno di esami e visite specialistici è entrato in vigore nel 2011. Avrebbe dovuto fruttare 834 milioni di euro, o almeno a tanto ammontava la copertura da parte dello Stato.
Ma all’appello mancano circa 300 milioni, questo l’annuncio di ieri 9 maggio del presidente dell’Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali) Giovanni Bissoni, a causa del dimezzamento delle entrate, attestandosi tra i 400 e i 500 milioni.
La cifra stimata da Agenas è stata estrapolata a partire dai dati di undici Regioni che hanno condotto approfondimenti specifici in merito.
Valerio Fabio Alberti, presidente della Federazione di Asl e ospedali (Fiaso), aveva già evidenziato il paradosso secondo cui un eccessivo rincaro delle tariffe non corrisponde a un analogo incremento delle entrate.
Ora lo confermano le cifre dello studio Agenas: il cosiddetto superticket ha avuto l’effetto di provocare una diminuzione delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale.
Occore sottolineare che è la prima volta che si verifica e il calo è dell’8,5%; questo valore medio è determinato specialmente dalla riduzione di prestazioni specialistiche ed esami richiesti da coloro che non hanno un’esenzione dal ticket: tra questi cittadini, il calo è del 17,5%.
«Il rischio –
Un’altra conseguenza è la fuga verso un privato-
Speriamo che i nuovi dati indurranno il governo a riflettere sui nuovi rincari dei ticket previsti a partire dal prossimo anno.
Antonio Ribezzo
Vice-
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