procedure in caso di emergenza….”nevica”
durante le ispezioni per i requisiti ulteriori (ma anche minimi) viene chiesto di esibire le procedure in caso di emergenza “idrica”
guai a non averla! (come fossimo dei ristoranti o dei bar…)
adesso io vorrei chiedere alla Regione Lazio: in caso di emergenza “nevica” quali sono le procedure da adottare per assicurare il trasporto dei campioni prelevati dai centri prelievo fino ai centri analitici?
perchè oramai lo sanno tutti
i laboratori che fanno solo la fase pre/post-analitica sono diventati anche organizzativamente dei punti prelievo: non si accendono i macchinari, non ci sono le figure professionali in qualità e quantità come richiesto dai requisiti minimi dei laboratori di analisi….e quindi se c’è un’ emergenza “nevica” non sono più attrezzati a fare in emergenza nemmeno una glicemia…
e pensare che tutto questo andirivieni di provette e accentramenti di organizzazione non faranno risparmiare un euro alle nostre casse regionali: le strutture accreditate vengono pagate in base alle prestazioni effettuate e poi sono loro che pensano a pagare tutto il resto…. per la Regione non cambia nulla se paga 1000 glicemie ad un laboratorio o 100 glicemie a 10 laboratori…
aveva un senso farlo nel pubblico dove le spese sono gestite per capitoli come reattivi, personale, apparecchiature etc etc…ma nel privato è stata un’ organizzazione inutile, dannosa e senza un risparmio in termini economici…per non parlare dei disagi ai cittadini…(ma tanto a chi importa!!!)
e poi mi sento rispondere sempre la stessa cosa….”ma non ci possiamo fare niente perché è una normativa che discende da quella nazionale…e poi nelle altre regioni….”
ma a nessuno viene in mente di dire “BASTA!!!”nessuno che raddrizzi la schiena e dica basta alle multinazionali della provetta???
la normativa nazionale si può rispedire al mittente e semmai deve tener conto della Costituzione più bella del mondo (finchè non la volevano migliorare….) e non si dovrebbe consentire ad esempio che le analisi costino più in una regione e meno in un’ altra: ma te pare normale???? e poi nelle altre regioni il budget è rimodulabile e assegnato prima dell’ esercizio cui si riferisce…insomma non ci sono uguali condizioni di lavoro nelle diverse regioni del Regno di Italia ….scusate ho detto Regno?…volevo dire Repubblica
ma noi nel Lazio abbiamo un TAR, evidentemente il migliore d’ Italia, che la ragione se la fa e poi se la dà senza riferirsi a nessuno…perchè, diamine! , quando una sentenza va contro il buonsenso non è il buonsenso a dover cambiare….
e quindi io mi chiedo, e mi farebbe piacere avere una risposta: ma le aggregazioni sono o non sono tra laboratori di analisi? e allora perchè ci sono già trasformazioni nel senso dei punti prelievo? o forse stanno per tornare in auge i requisiti minimi dei punti prelievo a “nostra insaputa”? perchè io sono proprio curioso di vedere come li potranno fermare dopo che con la 115/17 ci hanno detto che la fase analitica non la possiamo più fare per le prestazioni accreditate…..
e allora??? e in caso di emergenza “nevica” il paziente che fa il prelievo sotto casa come fa ad essere sicuro che le risposte gli arriveranno in poco tempo come era un tempo abituato?
lo so….è tutta colpa della globalizzazione, dell’ evento eccezionale, della bomba d’ acqua e della invasione nevica
e in tutto questo la Roma perde pure due a zero con il milan…eppure ogni uomo avrebbe diritto ad esere felice…….. o no?